Immagina di passeggiare lungo le antiche strade di Gion, le basse architetture tradizionali di ristoranti e okiya, di sera illuminato solo dalle lanterne oscillanti e cullato dal silenzio e dal suono della gente nei locali che scappa brevemente dai muri quando viene aperta una porta.
Immagina di passeggiare tranquillo lungo i canali in primavera, rinfrescato da una brezza leggera carica di petali di fiori di ciliegio.
Immagina la strada lucisa delle giornate di pioggia che riflette le lanterne e i colorati ombrelli dei passanti.
Oramai purtroppo un sogno lontano.
Indicativamente dal 2014 il Giappone ha visto uno smodato aumento del turismo internazionale (da 13,4 milioni di turisti nel 2014 a 31,9 nel 2019), buttandosi alle spalle i giorni in cui era tra i paesi meno visitati dell’OCSE.
E buttandosi alle spalle anche la tranquillità dei luoghi più belli e conosciuti.
Non per nulla, dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia, nel 2023 il Giappone ha accolto circa 25 milioni di touristi (6 volte rispetto al 2022, avvicinandosi ai livelli prepandemia).
Ma cosa è successo a Gion?
I locali si lamentavano della presenza dei troppi turisti. Tra gli episodi ricorrenti: residenti e lavoratori del quartiere devono affrontare giornalmente orde di turisti, Maiko e Geisha di passaggio vengono fermate per fare foto causando disagi e contrattempi e in alcune occasioni i loro preziosissimi kimono sono stati danneggiati, sporcati o strappati dai curiosi.
Alcuni turisti arrivavano a entrare nei giardini privati delle abitazioni del quartiere.
Il fenomeno non è nuovo, tanto che è stato coniato il termine “maiko paparazzi” per identificare la pratica di fotografare in modo aggressivo Maiko e Geisha e già nel 2019 si era iniziato a esporre cartelli che segnalavano il divieto di scattare foto in alcuni vicoli privati.
Da quest’anno il divieto è stato allargato.
Su alcune strade sono esposti cartelli in giapponese e inglese che segnalano le strade come private, con multe fino a 10 000 yen, circa 60 euro, per chi decide di ignorare i cartelli.
Sì, non hai letto male. Il bellissimo quartiere di Gion è ancora visitabile, ma solo in parte.
Basta sapere dove passare!
La decisione di chiudere le porte di Gion ai turisti ha certamente suscitato controversie. Molti hanno espresso preoccupazione per il destino delle attività commerciali del quartiere, mentre altri hanno accolto la notizia come un’opportunità per preservare l’autenticità e l’integrità di Gion. Si spera che il quartiere abbia l’opportunità di ritrovarsi e di abbracciare il suo fascino unico.
Ci sono modi unici e indimenticabili per coronare un viaggio e allo stesso tempo sostenere la cultura e l’economia locale. Letteralmente un’esperienza per pochi è passare una serata in compagnia di una Geisha. Sempre meno ragazze scelgono di dedicarsi a questa professione e la domanda di Geisha e Maiko è in calo, contribuendo alla loro uscita di scena.